Alex Cross (05) Il Gioco Della Donnola by Patterson James

Alex Cross (05) Il Gioco Della Donnola by Patterson James

autore:Patterson, James [Patterson, James]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 1999-01-01T00:00:00+00:00


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Ogni giorno e ogni notte, percorrevo le strade del sud-est, dandomi da fare ancor più del solito, ma senza ottenere risultati. Continuavo a cercare il misterioso taxi rosso e blu e la Mercedes nera ultimo modello che DeWitt Luke aveva visto nella S Street.

A volte mi pareva di essere un sonnambulo, ma non mollavo e continuavo a muovermi il più in fretta possibile. Però le mie indagini somigliavano sempre di più a un buco nell'acqua. Ogni giorno trovavo nuovi indizi e piste da seguire, ma non arrivavo mai a qualcosa di concreto.

Quella sera tornai a casa poco dopo le sette e, sebbene fossi stanco morto, lasciai che i bambini mi trascinassero in cantina per la lezione di boxe. Damon stava dimostrando una certa rapidità di mano e anche, per la sua età, un buon gioco di piedi e una certa potenza di tiro. Era sempre stato un bravo ragazzo e io ero convinto che non avrebbe abusato, a scuola, delle sue doti pugilistiche.

A Jannie interessava soprattutto l'aspetto teorico della boxe, anche se pareva riconoscerne pure il valore quale mezzo di autodifesa. Riusciva prontamente a impadronirsi della tecnica, a individuare le connessioni, benché quello sport non la coinvolgesse intimamente. Preferiva tormentare il fratello e me con le sue battute sarcastiche e la sua arguzia.

«Alex, al telefono», mi chiamò Nana, in cima alle scale che portavano nello scantinato. Guardai l'orologio: erano le otto meno venti.

«Esercitatevi nel gioco di gambe», dissi ai miei figli, poi risalii stancamente le scale di pietra. «Chi è?»

«Non me l'ha detto», rispose Nana mentre entravo in cucina. Stava preparando gamberetti e frittelle di mais e nella stanza aleggiava anche il delizioso profumo delle mele cotte nel miele e del pane allo zenzero. Di solito cenavamo molto prima, ma Nana aveva atteso il mio ritorno.

Sollevai la cornetta del telefono che si trovava sul ripiano della cucina. «Alex Cross.»

«Lo so chi sei, detective Cross.» Riconobbi immediatamente la voce, pur avendola sentita, prima d'allora, un'unica volta: nel Belmont Hotel di Gran Bermuda. Mi sentii gelare il sangue e le mani mi tremarono.

«Davanti al Budget Drugs, sulla 4th Street, c'è una cabina telefonica. Per il momento è viva. È nelle nostre mani. Però spicciati. Corri! Forse in quest'istante lei sta per chiamare quella cabina! Non scherzo. Muoviti!»



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